domenica, maggio 20, 2007

Grom, il gelato come una volta

Viene dal Piemonte l'ultima novità in fatto di gelaterie: si chiama Grom ed è una catena di gelaterie di altissima qualità.
Come si legge sul sito, "I princìpi sono rigorosi: solo frutta fresca e di stagione, proveniente dai migliori consorzi in Italia, nessun utilizzo di coloranti o additivi non naturali, acqua minerale San Bernardo come base per i sorbetti e latte fresco intero di alta qualità per le creme, uova biologiche e selezione dei migliori cacao e caffè del centro America".
Grom è presente in 12 città italiane e a New York e persegue il rigore qualitativo atraverso la centralizzazione della produzione delle miscele in un unico laboratorio; queste miscele, controllate da un team di esperti, vengono poi distribuite 3 volte alla settimana nei vari punti vendita e qui mantecate per diventare poi gelati e sorbetti.

giovedì, maggio 10, 2007

Wag Hotel, albergo di lusso per cani e gatti

A San Francisco (USA)
L'albergo dispone - tra le altre cose - di oltre 200 camere, di un parco, di un negozio di prodotti per animali e di un centro per la toelettatura

venerdì, febbraio 16, 2007

Low Cost anche nell'editoria...


Segnali interessanti dal mondo dell'editoria: Die Welt, uno dei più famosi e diffusi quotidiani tedeschi ha lanciato fin dal 2004 una sua versione low cost che sta riuscendo nell'intento di risollevare un settore in difficoltà e producendo aumenti significativi nelle vendite.

Welt Kompact, questo il nome della versione a basso costo del più famoso quotidiano, è tutti i giorni nelle edicole insieme al "fratello maggiore", contiene più o meno gli stessi articoli (anche se in versione più corta e impaginati secondo un format da tabloid) e viene venduto a 70 centesimi di euro (Die Welt costa invece 1,40 euro).

Molto interessante è la comunicazione promozionale a supporto di questo quotidiano: vengono utilizzati fotoritocchi di bambini che assomigliano a personaggi famosi.

(via Sole 24 Ore del 30 nov 2006)

I russi vivono sempre meno!


Controtendenze di un boom economico-capitalistico: in Russia l'aspettativa di vita di un uomo è di 58 anni (contro i 78 di un uomo italiano); per le donne russe invece la differenza si riduce a "soli" 8 anni (72 anni contro 80). Va detto che quella delle morti relativamente giovani è un problema secolare nella patria degli zar: è sempre accaduto e, nonostante l'espolosione del benessere relativo, in Russia si continua a morire prima che in altre parte del mondo sviluppatp (solo le regioni africane martoriate dall'aids e dalle guerre civili fanno registrare performances peggiori).

Per capire la portata del fenomeno in Russia, si consideri un recente studio della Banca Mondiale che indica che la popolazione russa si è ristretta di 6 milioni dal 1992 ad oggi e che se la tendenza verrà confermata fra vent'anni ci saranno 18 milioni di russi in meno. Non solo: se non verranno prese imponenti e drastiche contromisure, la vita media di un russo scenderà a breve fino a 53 anni.

L'alta mortalità in Russia è principalmente causata da due fattori: lo stile di vita e l'assistenza sanitaria. Fumo e soprattutto alcool sono i due fattori principali. Grazie al loro abuso, un uomo russo fra i 25 e i 55 anni è venti volte più a rischio rispetto al resto della popolazione per il cosiddetto zapoi, una condizione di ubriacatura che si protrae per molti giorni oppure per l'assunzione di sostanze alcoliche velenose, attraverso la vodka distillata in casa.

Accanto a queste abitudini secolari, vi è una nuova problematica: quella dell'assistenza sanitaria, in progressivo decadimento qualitativo e quantitativo. Ai tempi del comunismo la qualità del sistema sanitario era scarsa ma l'accesso alle cure era più o meno garantito. Oggi invece, solo 10 farmaci per la pressione alta sono gratuiti e comunque spesso mancano e devono essere pagati profumatamente.

Insomma, dietro il petrolio e il gas, dietro i ricchissimi uomini pellicciati che spendono e spandono c'è una nazione che non se la passa affatto bene...

(via Sole 24 Ore del 16 gennaio 2007)

lunedì, febbraio 12, 2007

Ci mancava solo il profumo per cani...


Si chiama Sexibeast ed è l'ultimo segnale (forse un po' esagerato) di una tendenza che punta molto sulla voglia dei padroni di curare il più "umanamente" possibile i propri animali. Certo che forse spruzzare questa essenza mista al bergamotto e vaniglia è davvero un po' troppo...

(via Fashionblog)

sabato, gennaio 20, 2007

Sette miti da sfatare sui consumatori cinesi


Ecco sette miti da sfatare riguardo alla Cina:

1° Mito
Ci sono solo due tipi di consumatori: quelli di città e quelli delle campagne
1° Realtà
Il quadro è più articolato: c'è differenza fra città della costa e città dell'interno, mentre capita che i consumatori di campagna non differiscano da quelli di certe città

2° Mito
I cinesi hanno una passione per i marchi occidentali
2° Realtà
Sono attenti ai marchi, ma prediligono di gran lunga quelli nazionali

3° Mito
Gli adolescenti so comportano come in qualunque altro paese occidentale
3° Realtà
Amano la moda, ma sono addirittura più tradizionalisti dei loro genitori

4° Mito
Il sogno dei cinesi è comprarsi l'auto
4° Realtà
La casa è al primo posto

5° Mito
Il consumismo è tutto, oggi, in Cina
5° Realtà
I cinesi restano dei grandi risparmiatori perchè sono incerti sul loro futuro

6° Mito
I canali di distribuzione moderni sono presenti solo nelle città
6° Realtà
Supermercati e centri commerciali si stanno diffondendo dappertutto nl paese

7° Mito
La tv è il medium preferito dai cinesi
7° Realtà
In Cina si legge ancora molto, soprattutto libri

(via Sole 24 Ore del 16 gennaio 2007)

mercoledì, gennaio 10, 2007

Il nuovo turismo del lusso


Nuovi primati in vista per l'Est del mondo: sale nella classifica delle mete più di moda e si candida ad essere ai primi posti delle preferenze dei turisti di quest'anno.

Il popolo dei big spender va a visitare la Mosca dei negozi e dei ristoranti del lusso; va a curiosare a Shanghai e a Pechino, simboli di un mondo in grande cambiamento. Ma va anche a Dubai, vera meta futura del lusso estremo: è qui che sono in corso di realizzazione alcune fra le più imponenti e grandiose opere architettoniche del nuovo secolo (su tutti: tre immensi acripelaghi artificiali dotati di ogni comfort che sorgeranno davanti alle coste del golfo persico).

Fin qui tutto normale o quasi. Una delle novità viene invece dal cosiddetto turismo estetico. Grazie ai bassi costi ed alla professionalità ormai ai livelli occidentali non sono pochi i "ricconi" (ma non solo loro) americani ed europei che scelgono queste mete per operazioni di chirurghia estetica o per trattamenti di bellezza e benessere. Al punto che diversi tour operator hanno cominciato ad offrire pacchetti completi: viaggio esotico in albergo a cinque stelle e lifting. Ed ecco allora spiegato il motivo per cui Caraibi e Barbados sono stati soppiantati nelle preferenze da mete come il Vietnam o la Malesia. Ovviamente non stiam oparlando di turisti con il sacco a pelo, ma di persone che nel lusso sono abituate a muoversi e che stanno cominciando a trovare i loro standard abituali (a volte anche meglio, come gli alberghi 7 stelle a Dubai) anche in posti prima impensabili.

(via Repubblica Affari & Finanza del 8 gennaio 2007)

In Olanda la prima eco-discoteca


L'onda lunga del trend ecologista è arrivata anche nel mondo delle discoteche: Off Corso è una discoteca di Rotterdam che si propone di funzionare senza consumare neanche un chilowattora di energia, producendo in modo autonomo tutto il suo fabbisogno. Come? Attraverso una pedana che sfrutterà il movimento delle persone per trasformarlo in energia elettrica. Questa pedana, realizzata in collaborazione con l'Università di Delft, è composta da un materiale che quando viene compresso dai passi e dai salti di chi vi cammina sopra produce al suo interno una differenza di potenziale e, quindi, una corrente elettrica.

L'obiettivo finale è quello di realizzare un locale che possa funzionare a "impatto zero", ovvero senza consumare energia: si pensa quindi ad una copertura in erba, configurata per raccogliere l'acqua piovana da usare per lo sciacquone. Sempre sulla copertura verranno installati generatori di energia eolica per sfruttare il vento e pannelli fotovoltaici per utilizzare l'energia solare.

Per completare il quadro di una sensibilità ecologica a tutto tondo, è in fase di studio un menù di cibi riciclati (riutilizzando gli avanzi dei migliori ristoranti della città), mentre sul versante dell'animazione si prevede di coinvolgere VJ sensibili ai temi ecologici, che proporranno musica e immagini ispirate alla natura e al rispetto per l'ambiente.

All'interno del locale sarà inoltre possibile acquistare abiti o farsi modificare i propri utilizzando accessori e materiali di Kuyichi, un marchio che propone la "honest fashion", la moda onesta; che consiste nell'impiego di materie prime biologiche, prodotte e acquistate secondo i dettami del commercio equosolidale.

(via Bargiornale - Dicembre 2006)

giovedì, dicembre 28, 2006

Il turista indiano, questo sconosciuto


Cominciamo dai numeri: gli indiani che nel 2004 hanno lasciato la propria patria per viaggi di turismo sono stati circa 6 milioni; nel 2050 si calcola che potrebbero essere 50 milioni. Insomma, un bacino di mercato enorme che che oggi dimostra grande attenzione e interesse per l'Italia: 169.000 gli arrivi nei primi mesi del 2006, con una crescita del 10% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Ecco l'identikit del turista indiano che arriva in Italia: reddito medio-alto, viaggia prevalentemente in due periodi dell'anno (tra aprile e giugno e tra ottobre e novembre), ama la vacanza di lusso e i luoghi "simbolo", vuole visitare le città d'arte ed è interessato ai circuiti enogastronomici. Ma, a sorpresa, la prima motivazione turistica è lo shopping. Il turista indiano viaggia principalmente con la famiglia e ha una spesa media di 2.500 dollari a settimana per 4 persone. Un turista curioso e disposto a spendere, ma che chiede un'offerta personalizzata, sia in termini di ospitalità sia in campo enogastronomico. Riguardo a quest'ultimo aspetto però, si consideri le particolari credenze ed usanze che impongono a molti indiani il rifiuto di molti alimenti di origine animale; ed anche chi non rinuncia alla carne non può comunque mangiarla indiscriminatamente per via di alcuni vincoli di tipo religioso (una soluzione è quella di valorizzare e puntare sulla carne avicola).

Insomma, una nuova cultura si affaccia sul mondo del turismo.

(via Bargiornale - Dicembre 2006)

L'affitto come stile di vita


Prendere in prestito e restituire, affittare per un giorno, un mese o più e poi riconsegnare al mittente. Senza ripensamenti, fino alla prossima occasione. Un nuovo stile di vita, che sostituisce la proprietà perpetua con quella a tempo, ben consolidato all'estero e che in Italia si sta diffondendo sempre più: secondo i dati della Camera di Commercio di Milano negli ultimi anni i beni noleggiati in alcuni settori sono più che raddoppiati.

Perchè? Prima di tutto perchè i vantaggi sono molti: niente denaro investito a fondo quasi perduto, niente spese di gestione o di manutenzione, ma la garanzia di avere sempre prodotti dell'ultimissima generazione o perfettamente revisionati, la possibilità di prendee, restituire, sostituire senza pentimenti e senza riempirsi le cantine di oggetti inutilizzati o usati solo per un paio di volte all'anno.

E questo non sembra essere per forza uno stile di vita adatto a chi non ha molti soldi: anche ch dispone di denaro spesso ormai prefersice affittare piuttosto che acquistare, proprio perchè prevale la razionalità di non accumulare oggetti che presto diventeranno vecchi e inservibili.

Insomma, un'altra tendenza con cui dovremo fare i conti...

(via Sole 24 Ore del 18 dicembre 2006)