Cominciamo dai numeri: gli indiani che nel 2004 hanno lasciato la propria patria per viaggi di turismo sono stati circa 6 milioni; nel 2050 si calcola che potrebbero essere 50 milioni. Insomma, un bacino di mercato enorme che che oggi dimostra grande attenzione e interesse per l'Italia: 169.000 gli arrivi nei primi mesi del 2006, con una crescita del 10% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Ecco l'identikit del turista indiano che arriva in Italia: reddito medio-alto, viaggia prevalentemente in due periodi dell'anno (tra aprile e giugno e tra ottobre e novembre), ama la vacanza di lusso e i luoghi "simbolo", vuole visitare le città d'arte ed è interessato ai circuiti enogastronomici. Ma, a sorpresa, la prima motivazione turistica è lo shopping. Il turista indiano viaggia principalmente con la famiglia e ha una spesa media di 2.500 dollari a settimana per 4 persone. Un turista curioso e disposto a spendere, ma che chiede un'offerta personalizzata, sia in termini di ospitalità sia in campo enogastronomico. Riguardo a quest'ultimo aspetto però, si consideri le particolari credenze ed usanze che impongono a molti indiani il rifiuto di molti alimenti di origine animale; ed anche chi non rinuncia alla carne non può comunque mangiarla indiscriminatamente per via di alcuni vincoli di tipo religioso (una soluzione è quella di valorizzare e puntare sulla carne avicola).
Insomma, una nuova cultura si affaccia sul mondo del turismo.
(via Bargiornale - Dicembre 2006)